Sulla Piattaforma Contrattuale

Le Assemblee sulla Piattaforma Contrattuale Unitaria, sono terminate il 23/07/2010, la Piattaforma e’ la base da cui incominciare a discutere, e’ la quadratura di sensibilita’ politico-sindacali molto diverse, cio’ nonostante, si coglie lo sforzo di limare le distanze nel comune obiettivo di garantire il lavoro anche in quei settori dove da molto tempo ormai vi sono passivita’ che con la definitiva liberalizzazione dei mercati potrebbero divenire pericolose. Molte sono le riflessioniche ci vengono spontanee, ma soprattutto molte sono state le domande dei lavoratori nelle assemblee, domande dove ci si chiedeva come mai questa Azienda non ha un Progetto Industriale, come fa una Azienda come questa ad affacciarsi alla prossima liberalizzazione senza un Progetto di sviluppo e al contrario agisce ormai da troppo tempo con interventi che controllano le spese di bilancio attraverso il blocco del turn over, incentivazione all’esodo, strategie di espulsione,contrazione dei diritti,spostamento di eccedenze da un settore ad un altro, possibili delocalizzazioni delle lavorazioni postali Al Cairo, possibili cessioni di settori dell’Azienda ecc. Su cosa stiamo ragionando? Su quale tipo di contratto? Cosa saremo domani? La Banca del Sud e’ una realtà?La quota di capitale passato al Ministero del Tesoro che significato ha? Significa che useranno anche i nostri soldi per risanare i conti in rosso? Il passaggio del trattamento pensionistico da IPOST a INPS ha lo stesso significato? Non sara’ che anziche’ usare i tantissimi soldi di Poste Italiane per promuovere sviluppo, posti di lavoro, salari dignitosi ,c’e’ chi pensa solo a far cassa e tra qualche anno ci ritroveremo come Alitalia, Telelcom. Il Contratto di settore si fara’? e se si fara’ a chi sara’ rivolto e con quali condizioni? Sara’ al ribasso? Purtroppo sono modalita’ che ben conosciamo, perche’ la storia di Poste Italiane SPA, e la stessa di Telecom, di Alitalia, di Fiat, Ferrovie, noi iniziamo adesso. Il ricatto della delocalizzazione del lavoro e’ purtroppo la nuova arma che il Governo usa oggi, anche in aziende da sempre orgoglio ed esempio del nostro paese, In aziende che hanno usufruito degli aiuti del Governo Italiano, aiuti economici molto spesso sperperati in mille rivoli, con dirigenti pagati milioni di euro per far fallire e non per promuovere sviluppo. Ci si chiede è una strategia che fa comodo a tutti ? è una strategia che favorisce un alibi per fare arretrare sempre di più i diritti dei lavoratori? L’Accordo Separato ha segnato una svolta, e non e’ un caso che Marchionne si fa forte proprio di questo. CISL e UIL hanno gia’ detto di si prima ancora di conoscere le condizioni. Bonanni ha addirittura usato uno slogan della CGIl “ io sono per il si, senza se e senza ma”. Appare evidente ,come gli accordi separati non fanno bene ai lavoratori, appare evidente che a determinare la divisione del fronte sindacale sono linee politiche e non strategie sindacali. In alcune delle assemblee sulla piattaforma sindacale, molti lavoratori hanno chiesto unita’ tra i sindacati, hanno chiesto che CGIL,CISL,UIL riprendano un percorso unitario. Appare chiaro a tutti che le spese di quanto sta accadendo da quell’Accordo in poi ,le fanno i lavoratori e il danno non si limita all’ambito lavorativo ma ovviamente va ben oltre, investe la vita di ognuno di noi. Bene fa la S. Camusso a dire che la CGIL come sempre e’ disposta a fare accordi,a rispettarli e a farli funzionare se si parla di sviluppo e di lavoro ma non a prezzo di arretrare sui diritti. LA Fiat non e’ Marchionne,la Fiat fino ad oggi ha vissuto e prodotto in un sistema di relazioni sociali e sindacali che ha permesso di superare i momenti difficili con l’aiuto dei sindacati, non e’ auspicabile un modello americano dove la Chrysler guidata da Marchionne e’ di proprieta’ dei sindacati. E’ questo il modello che vogliono CISL e UIL? In questo quadro ci dobbiamo sforzare di analizzare quanto sta accadendo in Poste Italiane SPA, altrimenti sbagliamo, ragioniamo su altro, e deformiamo le nostre analisi, in questo quadro interviene l’Ipotesi di Accordo sul recapito, in questo quadro stiamo andando ad un rinnovo contrattuale, in questo quadro dopo l’estate noi saremo chiamati ad esprimerci sulla riorganizzazione epocale del Recapito, riorganizzazione basata essenzialmente sull’aumento della produttivita’ giornaliera, e quindi delle ore giornaliere lavorate,recapito su 5 giorni e non sei, e quindi i 12000 tagli annunciato poi scesi a 6000 da accompagnare alla pensione attraverso incentivazione e fondo di solidarietà e 6000 da ricollocare nella sportelleria. In questo quadro, mentre si taglia e si aumenta la produttivita’ giornaliera si chiede anche piu’ flessibilita’. Ma allora il lavoro c’e’ o non c’e’ ci chiedono i lavoratori? Come mai si dichiarano esuberi se la corrispondenza rimane ferma e non viene consegnata? Come e’ possibile che si dica che non c’e’ lavoro se migliaia sono le ore di lavoro effettuate in piu’ e non pagate? Vi sono forse sperequazioni? Le zone sono fatte male? I carichi di lavoro sono cosi’ sfasati? Strano li ha fatti l’Azienda… Su tutto questo dobbiamo ragionare, dobbiamo riflettere, non fermarci a cio’ che appare, non e’ piu’ il momento di delegare,forziamoci di considerare il quadro nella sua interezza e non solo il particolare. Siamo nel pieno di una nuova rivoluzione industriale,dove il padrone vuole controllare anche la vita dei lavoratori. In Sardegna , i lavoratori delle miniere poco prima della seconda guerra mondiale, 70 anni fa, non nel medioevo, venivano pagati a salario misto. Meta’ stipendio con danaro vero el’altra meta’ con un conio fatto dal padrone della miniera. Con la seconda moneta l’operaio poteva andare a comprare negli spacci del padrone .In questo modo pagava la meta’e guadagnava il doppio. Vi ricorda qualcosa?  I premi dati agli sportellisti spendibili ai PT Shop?  Le riffe fatte in tutti gli uffici postali autofinanziate dai lavoratori su “invito “ dei Direttori per raggiungere i budget che tra l’altro non portano mai utili per i lavoratori? Quante volte ha guadagnato in questo caso l’Azienda? Di piu’ dei padroni delle miniere. Vi ricorda qualcosa la pressione esercitata a cascata, relativa alla vendita delle SIM Postamobile?  Molte delle quali acquistate dai lavoratori stessi?  Quante volte ha guadagnato in questo caso l’Azienda? E gli investimenti ? E le “PostPay Impresa” al posto dei Ticket?  E i nostri soldi in possesso dell’Azienda? Ce molto da riflettere in questa “pausa” estiva,il dopo estate sara’ molto impegnativo se lo vorremo, non lo sara’ se delegheremo ancora una volta. Le assemblee del nostro territorio, hanno segnato per la prima volta un attacco frontale ad una organizzazione sindacale da sempre padrona di questa azienda. Per la prima volta ,l’arroganza e la maleducazione con le quali alcuni esponenti sindacali si sono rivolti ai lavoratori, ha visto molti di questi abbandonare le assemblee e altri bocciare la piattaforma.Vi era da parte di alcuni di loro, una modalita’impositiva e alle domande rispondevano con insulti. Si sentiva, si fiutava, si respirava ,la difficolta’ di essere tornati dai lavoratori dopo molti ,troppi mesi di assenza, durante i quali molte cose sono cambiate senza spiegazioni,nè passaggi tra i lavoratori. Nei prossimi giorni analizzeremo insieme ogni passaggio della piattaforma articolo per articolo.Per il momento vi salutiamo augurandovi una Buona Estate. Non disperdiamoci

La Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.