Recapito: Salviamo Le Nostre Anime

IL recapito postale orgoglio della centenaria storia delle Poste Italiane è decisamente destinato all’oblio. Il tanto decantato ed eroico Portalettere che al pari di un instancabile soldato ha sempre compiuto il suo dovere sfidando guerre, alluvioni, pandemie, condizioni meteo avverse, morti bianche e disorganizzazioni varie oggi è uno strumento obsoleto e non ha più nessuna attenzione da parte di una azienda che ha una rinnovata propensione speculativa con vendite diversificate di prodotti assicurativi ed energetici. Continuare in perdita con il servizio universale oppure recedere dal contratto che scade nel 2024? Questo era il quesito che l’azienda si stava ponendo fino a poco tempo fa e che oggi ha trovato la risposta. I processi dis-riorganizzativi nel corso degli ultimi anni hanno ridotto drasticamente il numero di risorse impegnate nel settore. Inoltre l’uso sempre più massiccio di precari (CTD) ha portato ai minimi storici la sindacalizzazione (quella vera) dei lavoratori. La stessa organizzazione sindacale maggioritaria ha assunto da molto tempo all’interno dell’azienda uno stampo decisamente mafioso-clientelare dove l’imperativo è DO UT DES. A questo punto chi crede nel sindacato, crede nella giusta applicazione delle regole e degli accordi e crede ad una qualità dignitosa della vita lavorativa si trova a combattere su due fronti. Il primo fronte è quello aziendale, composto di regole non applicate, di strumentazioni fuori uso o non in linea con gli standard di produttività, con livelli di sicurezza insufficienti, con spazi lavorativi disorganizzati e sporchi. IL secondo fronte è quello di lavoratori e lavoratrici arrese al sistema disorganizzato aziendale. La sconfitta la perpetrano essi stessi ogni giorno attraverso ingressi anticipati anche di ore all’interno dei luoghi di lavoro, accettando i bassi livelli di sicurezza ed igiene, accettando i quotidiani soprusi di ansiosi “capetti” accettando il do ut des del pseudo sindacato. Ma di fronte a tutto questo chi crede ancora nel sindacato e nel lavoro non si arrende. Noi ne siamo parte e continueremo a combattere e a contrastare con forza gli assalti alla dignità delle persone e del lavoro, continueremo a difendere come sempre fatto i lavoratori e le lavoratrici. Noi siamo CGIL. Non Disperdiamoci…

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